PREFAZIONE
Questo libro di Ciro De Novellis ha due grossi e significativi meriti. Il primo, quasi un viaggio di amore sotto il tracciato di “archi” nel gioco di magici segni, è quello di aver scoperto e, per certi versi, riscoperto un mondo ed un percorso tra leggenda, mito e storia. De Novellis percorre, sì, la via dei canapi, ma va alla ricerca delle ragioni, delle condizioni e delle motivazioni storiche di ogni episodio. Percorre e si aggira tra i resti e i segni della via consolare, ci conduce “per criptas” sui tracciati della nostra storia e delle nostre tradizioni. E così ci conduce a Miano, ad Orta di Atella, ad Antignano e così via. Una ricerca bibliografica che premia questo lavoro di De Novellis. Eppoi, c’è il significativo merito di accompagnare il lettore in luoghi e terre, tra mito e mistero, tra ritualità e stupore, che oggi percorriamo anche con la mente, ma che forse conosciamo poco nel loro aspetto antropologico e storico. E il cammino dell’autore conduce alla “Minor Delo”nella terra in cui “si resta sbalorditi tra gli eventi della Natura e della Storia”. Il viaggio sembra iniziare e terminare sotto il segno e la memoria virgiliana. E cosi la storia di questi luoghi percorre e ripercorre la “Puteolis—Neapolim”, quasi una continuità storica e leggendaria tre la terra del fuoco e la terra del mito. Là ove il fuoco si fa amore, si fa dedizione, si fa inquieta passione. Persino le nauseanti paludi, i resti di una canapa macerata e affogata nell’Infusarium diventano pagine di profonda testimonianza storica. I Campi Flegrei,da una parte, e Napoli coi suoi dintorni dall’altra: ecco l’arcobaleno di amore di un autentico figlio di un mondo chiamato NEapolis. Mario Sirpettino |